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sabato 11 agosto 2007

Trieste, autista sospeso perché troppo grasso

TRIESTE - Non può fare il suo lavoro perché "è troppo grasso". E' successo ad un autista della Trieste Trasporti, che si è visto sospendere dal servizio dall'azienda a causa dei suoi 155 chili, venti di più di quanti ne riesca a sopportare il sedile omologato degli autoveicoli che guida.

La vicenda risale al 6 giugno scorso, quando Alec Grizon, 30 anni, si è visto recapitare una lettera con la quale il datore di lavoro lo ha messo in aspettativa per malattia con lo stipendio dimezzato. Tra le proteste di Grizon. "Nessun dottore - racconta - ha mai detto che io non possa guidare. La decisione è stata presa da un ingegnere. Nell'ultima visita che ho fatto per l'azienda il medico mi ha detto che risulto idoneo, e posso tranquillamente fare il mio lavoro".

Sette anni fa quando era stato assunto, spiega inoltre Grizon, sette anni fa, pesava 35 chili di meno."Il lavoro del conducente - accusa - è sedentario e questi sono i risultati. Ora mi hanno detto che devo dimagrire prima di ritornare a guidare un bus ma io, intanto, non riuscirò a vivere con metà retribuzione".

Il provvedimento dell'azienda sarebbe arrivato dopo che l'autista aveva perso una corsa a causa di un sedile che si era rotto. Grizon chiedeva inoltre spesso cambi di linea per guidare i mezzi più adatti al suo peso. "Ma io - ha precisato - chiedevo cambi di vetture per dare un servizio ottimale alla gente. Non riesco a capire perché solo con me hanno preso questo provvedimento. Ci sono anche altri colleghi - ha aggiunto Grizon - che hanno il mio stesso peso, almeno due o tre, e lavorano tranquillamente".


Anche i sindacati sono sul piede di guerra. E hanno già preparato un ricorso al giudice del lavoro qualora la Trieste Trasporti non tornerà sui suoi passi. "E' una vergogna - ha detto un rappresentante - perchè il problema di Grizon è di natura fisiologica, non è una malattia. L'azienda deve applicare quanto previsto dai contratti: in questi casi, il personale non deve essere mandato a casa, ma impiegato in altre mansioni"

Una scelta che l'azienda sostiene di non potere permettersi. "Non abbiamo posti alternativi a cui assegnarlo - si difende il direttore Piergiorgio Luccarini - anche perchè il suo peso non gli consente nemmeno di sollevare pesi. E noi non possiamo permetterci di mettere a repentaglio la sua salute". Ma qualcosa l'azienda ha fatto: ha messo a disposizione di Grizon un dietologo.

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