Trattato sulla Caccola Del Naso
Avete mai provato a calcolare la traiettoria esatta che prenderà una caccola lanciata alla velocità della luce dal tipico e furtivo movimento di pollice e medio, che si uniscono, facendo leva l'uno sull'altro, per poi imprimere potenza al colpo che daranno all'amena pallottolina di secrezioni verdastre del vostro naso??
Tiro un respiro dopo questo periodo lunghissimo e contorto. SNIFFFFFFFF... è solo un respiro, non guardatemi già male...!
Ebbene, dicevo, calcolare la traiettoria esatta del punto di caduta di una caccola è praticamente impossibile; ma, poichè non possiamo sapere ciò, almeno analizziamo per bene i luoghi più consoni verso cui effettuare il lancio dell'indesiderato oggetto sgluscioso*.
*Sgluscioso: viscido, bagnaticcio, appiccicoso, in parole povere una cosa che fa schifo.
Secondo recenti e quotati sondaggi, i luoghi preferiti dagli italiani verso cui effettuare lanci di putride caccole sono i seguenti, mostratici splendidamente dal grafico che ho preparato:
Come potete notare, il 40% degli intervistati ha asserito con convinzione che predilige il classico, ma funzionale lancio di caccola contro il muro: non importa quale sia il muro, di che edificio o di che colore sia, l'importante è che non sia a più di un metro di distanza dalla piattaforma di lancio, ovvero dalla mano incriminata, per scongiurare il pericolo di sbagliare mira e colpire il candelabro del '700 tanto caro alla nonna defunta.
Andando avanti con il grafico, ben il 16% della popolazione ha ricordato con le lacrime agli occhi di aver appiccicato innumerevoli caccole sotto il banco di scuola, tra un impreparato e una maniata di cosce della compagna di classe bona, tra una merendina e una versione di latino copiata proprio grazie alla fatidica minaccia "se non me la passi, te la azzecco nei capelli, secchione di merda!", pronunciata sottovoce al secchione della classe, puntandogli contro il dito indice con all'estremità un oggetto verde non identificato, delle dimensioni delle vecchie 500 Lire. Bei tempi...
Il 23%, a maggioranza femminile, gradisce in particolar modo appiccicare le caccole sulle tende delle case altrui, possibilmente quelle delle amiche stronze, con un marito ricchissimo e bellissimo, che le ama da morire e che lei sbatte sotto al naso delle povere derelitte che invita tutti i santi giorni per un inglesissimo thè delle 5:00 p.m.(fa davvero mooolto english...). Se le tende, poi, sono sui toni del verde, le intervistate hanno asserito di compiere questo gesto per puro senso estetico e per aiutare l'amica a dare un tocco personalissimo all'arredamento della casa.
Inquietante, ma vero, il 12% del nostro campione di intervistati ha timidamente sussurrato di mangiarle, con fare alquanto fantozziano. La scelta di divorare le proprie secrezioni nasali non deriva certamente da vecchi tabù cannibalistici infranti, quanto da esigenze logistiche, rispondenti alla domanda "e ora dove la lancio?!?".
Può succedere, infatti, di sentire l'irrefrenabile bisogno di scaccolarsi in luoghi non consoni e una volta riusciti nell'impresa, resta il problema della sistemazione della caccola... come si dice... a mali estremi, estremi rimedi... GNAM.
E che ne dite dell'automobile? Il 7% degli intervistati, in particolare i bambini, adorano appiccicare le loro caccole sotto i sedili, sulla leva del cambio, nelle fessure delle cinture di sicurezza, sui comandi dell'aria condizionata e chi più ne ha più ne metta. Il massimo della libidine, però, si è rivelato azzeccarle sui finestrini delle auto in corsa in autostrada o in faccia al casellante di turno con tanto di strombazzata di clacson. Abitudini degli italiani.
Il restante 2%, infine, opta per la più artistica soluzione "dò cojo cojo". Con questo metodo, le loro caccole sfidano la gravità, raggiungono i posti più impensati, si infilano lì dove mente umana mai avrebbe potuto arrivare e restano nei secoli in questi posti, a testimoniare l'illimitato potere della fantasia del Caso.
Esistono anche campionati mondiali di "lancio artistico della caccola", ma di questo parleremo la prossima volta, perchè adesso vado a cena e sto pensando che, dato che mangerò risotto con verza (notare il colore della verza e la forma che assume quando è cotta), probabilmente mi passerà l'appetito, se continuo a scrivere...
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